Via Cava di Fratenuti

Coordinate: 42.631173 N, 11.660641 E
Pitigliano

La via cava di Fratenuti, una delle più interessanti, è situata di fronte a quella di San Giuseppe, sul poggio opposto; per raggiungerla occorre attraversare il fiume Meleta, seguendo il sentiero poco prima del ponte sul fiume Lente.
La via è lunga circa un chilometro, larga tre metri, con imponenti pareti diritte che si alzano verso i venti metri di altezza.
Qui si riscontra uno speciale microclima, grazie alla particolare escursione termica di questi profondi corridoi scavati nella roccia; frutto di ciò è il vegetare di una vasta varietà di felci,del capelvenere e di vari licheni e muschi con variegate colorazioni.
Il percorso semisotterraneo taglia in due il poggio, attraversandolo nella penombra. Sulla parte alta delle pareti il terreno è costellato di numerose buche e cavità: sono pertugi aperti dai tombaroli per profanare le tombe di un'estesa necropoli arcaica.
Incisioni, graffiti, croci, date, simboli e segni indecifrabili si intravedono lungo le pareti.
Alcuni grottini, scolpiti con rifinita eleganza, sono forse ciò che resta di un "tempietto" nei pressi di una scomparsa fonte sorgiva.
A metà del percorso il sentiero riesce all'aperto su un pianoro dove oggi sorge un podere. Qui, un tempo, si trovava un convento di frati. La località è chiamata Fratenuti ma, sul significato del nome, esistono almeno due versioni. Secondo alcuni significherebbe "Tenuta dei frati", secondo altri si riferirebbe ad un convento di "frati muti". Frati muti perchè, come San Rocco,patrono di Pitigliano, durante la peste del Trecento curavano gli appestati e quindi portavano una benda sulla bocca , come i "monatti", che abbiamo conosciuto nei Promessi Sposi.
Dell'antico convento resta ben poco: delle fonadamenta e un vecchio pozzo.
Proseguendo lungo il percorso della via cava per una ventina di metri, in questo tratto senza pareti laterali, si arriva sotto una rupe di tufo sulla sommità della quale si trova un romitorio medioevale chiamato Romitorio di Fratenuti. Si tratta di una sepolcro etrusco, riutilizzato dai frati, forse proprio come ricovero per i malati di peste.

Documentazione fotografica

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Pitigliano, via cava di Fratenuti. [2]
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Pitigliano, via cava di Fratenuti, locali scavati sulla parete in alto della via. [3]
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Pitigliano, via cava di Fratenuti, incisione sulla parete. [4]

Fonti

Testo tratto dal libro "Le Città del Tufo della Valle del Fiora", Giovanni Feo, Editrice Laurum, Pitigliano, 2016.

Fotografie di Maurizio Di Giovancarlo.

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