Tempietto Paleocristiano (oratorio rupestre)

Coordinate: 42.63796 N, 11.660716 E
Pitigliano

Lungo la strada che da Pitigliano porta a Sovana, superato di circa duecento metri l’imbocco dalla SR 74 per Manciano, un segnale indica l’ubicazione del Tempietto, che si raggiunge scendendo un sentiero sulla sinistra, verso la valle del Meleta.
Si tratta di una piccola grotta semisferica con apparato decorativo scolpito in bassorilievo sulla roccia tufacea. La parete di fondo è decorata da una nicchia centrale arcuata con croce, contornata ai lati da due pannelli: quello a destra terminante ad arco, quello a sinistra a timpano con rosoncini all’interno; nicchia centrale e pannelli sono separati da lesene; quelle a destra sono sormontate da capitelli molto marcati, con arricciamenti; a sinistra il resto della parete presenta graffiti abbozzati, mentre a destra compaiono alcune scritte: le lettere AAC in sequenza, due strane lettere sotto seguite da una sorta di MP, e più a sinistra la scritta su due righe: CHRISTI R.
Fin dalla sua scoperta nel 1968 è stato segnalato come un luogo di culto di età paleocristiana.
Le scritte poi sarebbero di notevolissimo interesse: secondo il professor Lemke di Amburgo, esperto di cronologia, rappresenterebbero la data di “Pasqua 29 di marzo del 397 (d. C.),” forse incise da una comunità di cristiani ariani di origine gota. Essi sarebbero stati costretti a praticare il loro culto fuori dalle mura cittadine dall’editto dell’imperatore Teodosio (395 d. C.).
La scritta CHRISTI R(esurrectio) indicherebbe la Pasqua, le altre lettere goticizzanti il 29 marzo, mentre le lettere AAC corrisponderebbero a numeri e perciò all’anno 113 (ma secondo l’antica datazione dell’Era dei Martiri di Diocleziano del 284 d.C., si arriverebbe a 284+113 = 387 d.C.)
L’interpretazione della scritta ha comunque suscitato pareri discordanti ed è tuttora oggetto di controversie.
Non vi è dubbio comunque che si tratti di un monumento eccezionale e raro.

Fonti

Testi e immagini tratti dal libro "Pitigliano - Alla scoperta della città e del suo territorio", Angelo Biondi e Franco Dominici, Edizioni Effigi, Arcidosso, 2013.

Fotografie di Andrea Mearelli.

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