Romitorio di Concelli

Coordinate: 42.653416 N, 11.676075 E
Pitigliano
Località Concelli

Il Romitorio di Concelli si trova a Pitigliano, in località Concelli.
Uscendo dalla valle di Pitigliano in direzione Sovana, sulla parte alta della strada che costeggia il fosso del fiume Lente, un sentiero sterrato discende nel fondovalle. Sul fondo della discesa, poco prima del fiume Lente, il sentiero passa davanti a un complesso di ampie grotte, disposte su di un piano terra e un piano sovrastente. E' il romitorio di Concelli che, nonostante sia localmente ben conosciuto, resta comunque abbandonato alle erbacce e stipato fino all'orlo di ogni tipo di attrezzzi e materiali agricoli, depositati come in una rimessa.
Davanti alle grotte, avviluppati da gigantesche edere, si riconocono i resti dell'abside di una chiesa, con una stretta finestrella a sesto gotico: è la chiesa di S. Maria Maddalena, edificata quando già il romitorio era attivo da tempo, in sostituzione di un più antico e rustico luogo di culto scavato nel tufo.
Entrando nell'eremo, il primo locale è completamente occupato da materiali vari e presenta sulla destra due corte scalinate che salgono al piano superiore. La scala più interna, forse la più antica, sale attraverso un breve cunicolo, per immettersi poi in un'ampia camera sulle cui pareti si notano i tipici loculi di un colombaio, di probabile epoca etrusca.
Nella camera si staglia una grande pietra scolpita a forma di cubo: ha le dimensioni di un arcaico altare e viene da pensare che abbia avuto tale funzione, anche se è difficile stabilire con certezza l'uso di opere rupestri non più utilizzate da secoli.
Il romitorio, come di regola, aveva un suo sicuro approvvigionamento  di acqua dolce. Non lontano, costeggiando le rive del fiume, si raggiunge la sorgente dell'Acqua Acetosa, una vena d'acqua minerale, ritenuta pregiata e curativa.
Tutt'intorno all'eremo, nascosti dalla vegetazione, appaiono differenti lavorazioni rupestri: pareti scalpellate, cavità e nicchie d'incerto uso, grotte e grottini.
Proseguendo oltre il romitorio e la chiesina, rimanendo vicini all'alta parete di tufo, si raggiunge un esiguo sentiero nella macchia dove compaiono dei consunti gradini scolpiti nel suolo. Poco più sopra si apre l'ingresso di una grande grotta: nell'amtro, a pianta rettangolare,si evidenzia netto su una parete uno scasso quadrato sormontato da una croce incisa in rilievo. Accanto è un altare incassato nella parete, modificato da qualche ingegnoso pastore per ricavarne un rozzo camino, oggi annerito dai fuochi che affumicarono generosamente la stanza. Prima di divenire un rifugio di pastori questa fu la chiesa rupestre degli eremiti, precedente alla chiesa di S. Maria Maddalena eretta all'esterno dell'eremo.
Sulla medesima parete di tufo si trovano i resti di altri locali, deteriorati o franati del tutto. L'insediamento rupestre era dunque distribuito in numerosi ambienti e grotte, di diversa grandezza e vario uso.
Di particolare interesse è un singolare scasso, operato intorno ad un foro circolare nella parete. Al di sotto della cavità, di circa 40 cm di diametro, furono scolpiti nella roccia dei piccoli e precisi gradini, in numero di quattro: probabilmente si tratta di un artigianale sistema di regolamentazione per l'uscita dell'acqua di una sorgente, oggi del tutto disseccata.
Ma ad ispirare un autentico senso di mistero e di antichità è una serie di stretti cunicoli etruschi (175 x 70 cm).
Proseguendo il sentiero oltre il romitorio si giunge alla via cava etrusca di Concelli.

Fonti

Testo tratto dal libro "Eremiti e Romitori di Maremma", Giovanni Feo, Editrice Laurum, Pitigliano, 2001.

Fotografie di Maurizio Lippi.

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