Gli edifici dell'antica Ferriera e Forno della Pescia Fiorentina, oggi non visitabili per lavori di restauro, si presentano come un complesso di rilevante valore storico e monumentale. La lavorazione del ferro nel territorio di Capalbio si sviluppò dagli inizi del 1400 (si hanno notizie di forni fusori in attività già dal 1416) e continuò fino alla fine del XIX secolo. Nel 1615 un ispettore del Granduca Cosimo II, parla di "vivace attività", essendo in funzione due fuochi ed un maglio. Durante il granducato di Leopoldo II d'Asburgo Lorena fu dato un grande impulso alla lavorazione della ghisa e da venti lavoranti nel 1839, la ferriera contava nel 1850 140 operai impegnati su 4 forni ed un altoforno. Dal 1778 il complesso fu di proprietà della famiglia Vivarelli Colonna, e alla fine dell'attività industriale concorse anche la prematura scomparsa di Francesco (1865).
Nel 1880 gli edifici erano già adibiti ad uso agricolo.
Testi e immagini tratti su concessione dai libri: Capalbio - alla scoperta del borgo e del territorio, Fabiola Favilli, Edizioni Effigi, Arcidosso, 2012; Capalbio - Storie di un castello, Felicia Rotundo e Bruno Mussari, Edizioni Effigi, Arcidosso, 2012.
Fotografie di Andrea De Maria.
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