La Chiesa di San Nicola, sottoposta alla diocesi di Castro, fu costruita in epoca medievale tra il 1120 ed il 1140 dagli Aldobrandeschi che allora dominavano su Capalbio, in sostituzione dell'antica pieve di Santa Maria situata fuori dalle mura castellane e il vescovo di Castro, Adamo (1134-1177) decretò lo spostamento del fonte battesimale di quella dentro la nuova chiesa.
In epoca trecentesca furono effettuati alcuni interventi che introdussero, nel primitivo e originario impianto romanico, nuovi elementi tipici dello stile gotico. Nel tardo Quattrocento furono inseriti elementi decorativi rinascimentali, in occasione degli importanti lavori di restauro intrapresi nel 1464 e conclusi nel 1466 come testimonia l'iscrizione collocata sopra il portale di ingresso
Nella seconda metà del secolo XVIII la chiesa, come gli altri edifici del paese, versava in grave degrado. Importanti lavori di restauro della chiesa furono eseguiti in più fasi a partire dalla seconda metà dell'Ottocento. Tra gli interventi più incisivi, che tuttavia non determinarono modifiche alla struttura architettonica della chiesa fu il conferimento, in linea con il clima culturale dominante dell'epoca, di uno stile più propriamente neomedievale all'edificio, ottenuto mediante la partitura pittorica della facciata a fasce bianche e nere, riproposta anche sulle pareti interne e la decorazione delle volte con i motivi ornamentali geometrici tipici della cultura purista. Anche nel Novecento la chiesa è andata soggetta a importanti restauri. In particolare ricordiamo quelli che dal 1934 al 1936 portarono allo scoprimento degli affreschi sotto l'intonaco delle cappelle laterali e quelli del 1966 che, con la rimozione dell'intonaco ottocentesco a fasce bianche e nere della facciata hanno riportato alla luce la decorazione a graffito che sembra risalire al XVII secolo.
In merito al campanile non sappiamo come si presentasse in origine nella parte terminale; esso mostra oggi una struttura romanica ma termina con una guglia che costituisce con evidenza un'aggiunta successiva operata forse verso la fine del Seicento.
La facciata a tre ordini, estremamente semplice, si caratterizza per il portale di ingresso sovrastato da un arco gotico a sesto acuto, sopra il quale si apre un rosone. Il punto apicale della facciata culmina con una croce poggiante su un piccolo basamento.
L'interno si presenta a navata unica, suddivisa in campate con volte a crociera, affiancata da una serie di cappelle laterali di forma semicircolare, separate tra loro da pilastri con pregevoli capitelli sommitali, su cui poggiano gli archi della navata.
Vi sono affreschi di scuola senese del XIV secolo e di scuola umbra del XV secolo.
Iniziando da destra troviamo:
I cappella- Cappella di Santa Lucia. Madonna con Bambino tra Santi e Sante, sono riconoscibili San Cristoforo e Santa Lucia. A destra un santo monaco, a sinistra San Tarcisio con il calice.
II cappella - Cappella di San Pietro. Madonna in trono con il Bambino, ed in basso una donna, probabilmente la committente e nubile, poiché rappresentata a capo scoperto. A destra della Madonna, San Pietro ed a sinistra San Bernardino da Siena, patrono del paese, ed uno stemma gentilizio recante le iniziali “B.R.”, riconducibili all'offerente.
III cappella . A seguito dei lavori di restauro del 1966 fu scoperto un pregevole affresco raffigurante l'Arcangelo Gabriele annunciante, ed immaginiamo che alla sua destra vi fosse dipinta la Madonna; purtroppo l'imperizia dei restauri hanno fortemente pregiudicato l'opera.
A sinistra:
I cappella - Cappella del Battesimo di Cristo. Con il fonte battesimale ed un affresco del 1937 realizzato dal prof. Bagarini di Siena, rappresentante il Battesimo di Gesù nel Giordano e nelle pareti laterali è raffigurato il Buon Pastore, la Samaritana e la Maddalena. Probabilmente qui esisteva un precedente affresco distrutto nel 1800.
II cappella. Madonna con Bambino in trono. Ai lati, in nicchie terminanti ad arco, sono rappresentati santi, tra cui Santa Caterina, San Giovanni Battista, San Nicola, San Lorenzo, Santo Stefano e San Francesco. Quest'opera è attribuita ad Ambrogio Lorenzetti, o comunque alla prestigiosa Scuola Senese del Trecento.
III cappella - Cappella degli Angeli Musici. Al centro, in alto, sono raffigurati angeli musicanti, e sotto uomini e donne oranti, per cui si ritiene che al centro ci sia stata la figura di un santo, a cui era rivolta la devozione del paese. La presenza di gioielli quattrocenteschi richiama il Ghirlandaio, l'artista fiorentino con una particolare attenzione ai dettagli ed un stile “cittadino”. La presenza di perle richiama il simbolo di purezza per eccellenza: la Madonna.
In ogni cappella è rappresentata la Madonna. Questo fa pensare a cicli votivi, con fine salvifico. La luce filtra all'interno attraverso due lunotti presenti sulla navata sinistra.
Il presbiterio è lievemente rialzato e nella pianta si notano altri due sbalzi: due gradini all'altezza della terza crociera, un altro che immette al piano del presbiterio: probabilmente la parte terminale della chiesa attuale era il nucleo originario dell'edificio.
Testi e immagini tratti su concessione dai libri: Capalbio - alla scoperta del borgo e del territorio, Fabiola Favilli, Edizioni Effigi, Arcidosso, 2012; Capalbio - Storie di un castello, Felicia Rotundo e Bruno Mussari, Edizioni Effigi, Arcidosso, 2012.
Fotografie di Bruno Bruchi [1] e Andrea De Maria [2-9].
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